Brevetto |
Gli sforzi precedenti per produrre pietre sintetiche per simulare le varietà naturali furono insoddisfacenti perché i prodotti risultanti possedevano una o più caratteristiche che differivano dalla giada naturale, tanto da essere facilmente riconosciuti come imitazioni.
Un ulteriore scopo di questa invenzione è la realizzazione di un processo di creazione di queste giade artificiali perfezionate che può essere praticato in modo efficiente, affidabile e in maniera piuttosto economica, e che ammette produzione di una vasta gamma di giade differenti per colore, grano, opacità e altre sue qualità caratterizzanti.
I materiali adatti per imprimere un colore verde o sfumature di giada sono CuO o rame sotto forma di altro ossido o carbonato o una combinazione di ossido o carbonato di cobalto con l'ossido di antimonio, ferro o uranato sodio.
Nel processo le materie prime vengono accuratamente miscelate e macinate fino ad ottenere una polvere finissima in un frantoio di ghiaia o altro frantumatore adatto , poi calcinati ad un alta temperatura di 1200-1600 °F per cacciare via l'acqua, i materiali organici, carbonati e ossidi volatili, come quelli del rame, piombo e zinco.
Il passo successivo consiste nel riscaldare il materiale finemente macinato (preventivamente calcinata o meno) in uno stampo o crogiolo a 2100-2400 °F da 3 a 5 ore. Il materiale risultante può essere riscaldato, preferibilmente a temperatura leggermente più bassa, ad esempio 1900-2100 °F con effetto benefico sulla giada risultante.
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