domenica 23 ottobre 2016

STEP 6 - I colori nella scienza



In ambito scientifico,tra le varie teorie ho voluto approfondire quelle che riguardano l'analisi del colore svolte da Goethe e una pratica di medicina alternativa,la cristalloterapia.

Il poeta tedesco Goethe elaborò una sua teoria, esposta nella suo saggio Zur Farbenlehre (La teoria dei colori), pubblicato nel 1810 ma i cui primi studi risalgono al 1790. Servendosi di un prisma di cristallo, Newton aveva scoperto che la luce bianca è scomponibile in raggi ai cui differenti indici di rifrazione corrispondono, nella percezione soggettiva, i diversi colori; il poeta riteneva invece che la luce è un fenomeno semplice e i colori derivano dalla contrapposizione polare tra bianco e nero.La rivoluzionaria teoria goethiana sui colori rifiutava quella newtoniana, basata sulle quantità e su quanto è misurabile, lasciando fuori l'essenziale del colore, vale a dire la specifica "qualità del colore", come essa si manifesta ad esempio nel giallo, nel rosso e nel blu. Quando la luce si trasforma nell’occhio di chi guarda, solo allora si forma il singolo colore.
Per quanto infondata, la teoria goethiana dei colori si inserisce nella generale tendenza romantica a spiegare i fenomeni naturali come effetti della polarità, cioè a ricondurre, secondo un metodo induttivo, la molteplicità delle manifestazioni ad un'unica legge fondamentale della natura.


Qui trovate un esperimento condotto dai ricercatori di Optical Express che ci spiegano anche come mai i nostri occhi abbiano percezioni così diverse

La cristalloterapia è invece una pratica di medicina alternativa, che si prefiggerebbe di eliminare disfunzioni o malesseri mediante la collocazione di minerali su determinati punti del corpo.Secondo i sostenitori di questa pratica, ogni cristallo avrebbe una sorta di "campo energetico" proprio ed avrebbe la capacità di entrare in contatto con ogni forma vivente del regno animale: il cristallo opererebbe infatti nel corpo umano sui piani definiti come "fisico-emotivo-mentale" e spirituale.
In cristalloterapia la giada verde è associata al 4° chakra, quello del cuore, all’acqua e ai segni di Cancro, Pesci, Bilancia e Vergine, per cui:
- essendo associata con il chakra del cuore, è utile per curare stress, ansia e disturbi della circolazione del sangue e come un aiuto per la memoria;
- essendo associata al chakra del cuore e al segno della Vergine, è anche la pietra dell'amore per eccellenza ;
- essendo associata all’acqua, ha effetto sulla sfera delle emozioni e su quella femminile (ancora amore e poi intuizione e compassione), sui reni, stimolandone e regolandone la funzione e facilitando l’espulsione dei calcoli, nonché sul sistema immunitario, che rafforza.



Sempre secondo la cristalloterapia, la giada ha anche proprietà calmanti, rasserenanti e lenitive degli stati d’animo turbati, elimina la paura, consola e invita alla benevolenza. Inoltre, aiuta il cuore a trovare la compassione per prendere le giuste decisioni, riequilibra le emozioni e dona modestia e chiarezza d’idee. Infine, apre la mente e spinge al rinnovamento.




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